Donne oltre i limiti: Ursula K. Le Guin(1929-2018) e Laura Conti (1921-1993)
Conferenza di Eleonora Federici e Simona Salustri
Per il ciclo d'incontri "Fuoricanone: donne oltre i limiti", a cura di Antonella Cagnolati e Sandra Rossetti
Per secoli le donne hanno dovuto conformarsi a codici comportamentali stabiliti dalle rigide regole della società patriarcale. L’ethos muliebre era quindi condizionato dall’inappellabile obbedienza a categorie che sottolineavano il valore della sottomissione, dell’umiltà e del silenzio. Alle poche devianti che si fossero permesse di ribellarsi a tali imprescindibili prescrizioni le comunità riservavano trattamenti che nella maggior parte dei casi potevano declinarsi in violenze sia fisiche che psicologiche, in torture, in macabri rituali di annientamento. Al tramonto del Medio Evo decine di donne, ritenute scandalosamente difformi dal modello prescrittivo imperante, vennero sacrificate ed eliminate in conseguenza della loro presunta pericolosità per la tradizionale gestione dell’ordine sociale. Tacciate di devianza e di follia, furono relegate ai margini, obbligate a occultare le loro conoscenze e la loro energica volontà di ribellione alla misoginia dominante. Pur godendo in tempi recenti di diritti affermati e codificati dalle leggi, rimane ancora a livello sociale una opinione del tutto negativa allorquando alcune donne, nella sfera dell’arte, della letteratura e della cultura in senso lato, osano denunciare le strutture mortificanti che le pongono al di fuori dei tradizionali confini unanimemente accreditati dalla normativa socio-antropologica. Lo stigma pervasivo che illumina di luce sinistra i loro comportamenti si attaglia alla vita e non solo alla produzione artistica: occorrono quindi meccanismi di interpretazione assai differenti che possano valorizzare l’originalità, lo spirito profetico, la diversità come elemento di rottura, il coraggio nel superare i limiti.
L’edizione di quest’anno del ciclo di tre distinti incontri dal titolo Fuoricanone: donne oltre i limiti intende far luce su alcune figure femminili che, ognuna a suo modo, hanno sfidato le regole ponendo in evidenza il loro talento, ciascuna in un ben preciso ambito. Si inizierà con la presentazione di due profili abbastanza oscurati dalla storiografia ufficiale come Luise Michel (1830-1905) di cui parlerà Sandra Rossetti, e Grazia Pierantoni Mancini (1841?-1915), presentata da Antonella Cagnolati. Si proseguirà con l’analisi della vita e delle realizzazioni estremamente creative di Barbe-Nicole Ponsardin Clicquot (1777-1866), la sagace inventrice dello champagne, presentata dalla scrittrice Adriana Assini. L’ultimo incontro sarà dedicato a Ursula K. Le Guin (1929-2018), la cui figura sarà introdotta da Eleonora Federici, e a Laura Conti (1921-1993), ritenuta a buon diritto la prima ambientalista italiana, di cui tratterà Simona Salustri.
Eleonora Federici è professoressa ordinaria di lingua e traduzione inglese presso l’Università di Ferrara, dove è Presidente del Comitato pari opportunità. Le sue aree di ricerca sono i Translation Studies, i linguaggi specialistici, i Gender Studies e gli studi sull’utopia e la fantascienza. Ha coordinato progetti europei sulla traduzione e da anni organizza con José Santaemilia il Colloquium su Gender and translation in diverse sedi europee. Sui temi del linguaggio inclusivo, della traduzione letteraria e specialistica e della rappresentazione di genere nei media e nella pubblicità ha curato numeri monografici di riviste internazionali. Tra le sue pubblicazioni: i volumi Translating Gender (Peter Lang 2011); Bridging the Gap between Theory and Practice in Translation and Gender Studies (2013 con V. Leonardi); Quando la fantascienza è donna. Dalle utopie del XIX secolo all’età contemporanea (2015 Carocci); Translation Theory and Practice Cultural Differences in Tourism and Advertising (2018); Gender and Translation: New Perspectives and New voices for Transnational Dialogues (con J. Santaemilia 2021); Gender Issues. Translating and Mediating Languages, Cultures and Societies (con S. Maci 2021).
Simona Salustri è professoressa associata di Storia della pedagogia presso il Dipartimento di Educazione e Scienze umane dell’Università di Modena e Reggio-Emilia. Si occupa di storia delle università nel Novecento, di istituzioni culturali e pedagogiche durante il fascismo, di modelli educativi in ottica comparata e di Public History of Education. Tra le sue pubblicazioni più recenti: La nuova guardia. Gli universitari bolognesi tra le due guerre (1919-1943), Bologna, Clueb, 2022 (II ed.); la curatela con T. Pironi del dossier Oltre la scuola. Colonie per l’infanzia e esperienze educative in Italia (1945-1975), in «E-Review», 10, 2023; Una cittadinanza ambientalista a partire dalla Costituzione italiana, in «Didattica della storia. Journal of Research and Didactics of History», 2, 2023.