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Archivio Storico

Angelo Andreotti, dirigente Servizio Biblioteche e Archivi (1960-2023)

Caro Direttore,
una perdita lascia sempre un vuoto,
che chi resta cerca di colmare seguendo un ricordo, un’idea condivisa,
una traccia e la tua, è stata profonda.
 
Ci hai lasciato tante cose
La dignità, quella dignità nel quotidiano che è stata la tua cifra esistenziale,
la stessa dignità con cui hai affrontato la sofferenza.
 
Ci hai lasciato la fiducia e la speranza, che sempre ti hanno accompagnato e di cui ti facevi carico, sentendone la responsabilità.
Perché avere fiducia e coltivare la speranza è anche una responsabilità civile.
 
La passione ci hai lasciato,
la passione che avevi per il tuo lavoro e per le persone, per le loro storie.
 
Ci hai lasciato un dono speciale, la delicatezza
un modo di porgersi, un bel modo di trovare il proprio posto nel mondo.
 
Ci hai lasciato un regalo prezioso,
il più prezioso di tutti: la grazia,
quell’eleganza che sta nell’anima e nella dolcezza degli sguardi.
 
Caro Direttore, te ne sei andato troppo presto,
troppo presto per le tante cose che dovevamo ancora fare,
quelle che ci eravamo detti e quelle che stanno scritte in qualche agenda,
a ricordarci il futuro che immaginavamo, nonostante tutto,
nonostante le enormi difficoltà che ti preoccupavano.
 
Abbiamo condiviso pensieri, riflessioni e competenze:
tutto questo ci accompagnerà e ci ricorderà il tuo modo per fare le cose.
 
Sarà difficilissimo: ma nel tempo che abbiamo condiviso,
ci hai dimostrato che vale sempre la pena ascoltare gli altri con attenzione
si, con attenzione: questo facevi,
ascoltavi, cercavi di capire, proprio come il titolo di una tua raccolta di poesie: l’Attenzione,  
 
l'attenzione nei confronti di tutto, perché avevi il timore che la mancanza di attenzione, divenisse cecità verso l’altro e incapacità di riconoscere, anche, la parte bella che è nell’altro.
 
La tua presenza ci accompagnerà ancora, la sentiremo al nostro fianco, tra gli scaffali delle biblioteche, nel bianco tra una riga e l’altra di qualche libro di poesia o all’ombra degli alberi del nostro meraviglioso giardino fino ad un anno fa curato dal nostrio Luca, dove ti vedevamo con il sigaro tra le labbra intento al lavorare.
 
Sappiamo che dobbiamo guardare nelle tue poesie per ricordarci chi eri,
perché è in esse che troviamo il senso della traccia che hai lasciato in noi.
 
I colleghi del Servizio Biblioteche ed Archivio

Ferrara, 6 maggio 2023
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